La rotazione delle colture

La rotazione delle colture

La rotazione delle colture è una tecnica colturale in agricoltura (e nel giardinaggio).

È una tecnica per mantenere e/o migliorare la fertilità dei suoli (insieme a pratiche agronomiche come il sovescio) e quindi il rendimento.

Si parla di rotazione delle colture quando coltivazioni diverse si succedono in un ordine regolare e predefinito sul medesimo terreno. Esistono rotazioni biennali, triennali e quadriennali.



Vantaggi


    * contribuisce ad interrompere il ciclo vitale degli organismi nocivi legati ad una certa coltura; in particolare, la successione di piante di famiglie differenti (per esempio, alternanza tra graminacee e piante oleaginose, tipo grano e colza) permette di interrompere il ciclo di alcune malerbe;
    * grazie alla diversità dei sistemi radicali, il profilo del terreno è esplorato meglio, il che si traduce in un miglioramento delle caratteristiche fisiche del suolo e in particolare della sua struttura (limitandone il compattamento e la degradazione), e quindi della nutrizione delle piante;
    * l'impiego delle leguminose consente l'aggiunta di azoto simbiotico al suolo; più in generale, la composizione dei diversi residui colturali contribuisce alla qualità dell'humus.
    * Specialmente nel giardinaggio evita il fenomeno dell'antagonismo radicale.

Un altro vantaggio può consistere in una migliore ripartizione del carico di lavoro del terreno, con l'introduzione nel ciclo della rotazione di colture a prato o a maggese.

La rotazione delle colture venne praticata per secoli nel quadro di sistemi agricoli che includevano l'allevamento, a partire dall'Ottocento con gli studi di Justus von Liebig sui fertilizzanti viene introdotta la Monocoltura e successivamente l'agricoltura intensiva.

L'agricoltura sostenibile tenta di reintrodurre la rotazione delle colture facendo a meno dei fertilizzanti chimici.



Principi di base



La scelta delle colture avviene in funzione degli obiettivi e dei bisogni dell'agricoltore e del terreno e del clima e delle piante

Si possono alternare specie seminative autunnali con altre primaverili.

Nella scelta della successione colturale l'agricoltore è dipendente soprattutto dal rischio allelopatico, meno spesso dai rischi di trasmissione di malattie delle piante e dalla pressione di insetti voraci.

Per esempio, è sconsigliabile far seguire il grano al mais, per evitare la fusariosi. Inoltre bisogna fare attenzione agli erbicidi utilizzati per ciascuna coltura successiva, per evitare che l'utilizzo eccessivo di alcuni composti chimici supporti la selezione di infestanti resistenti. La soia è un buon precedente per il grano, e la colza prima del grano ne aumenterebbe il rendimento di circa 1 tonnellata per ettaro.

Per stabilire la differenza tra le perdite di carbonio per mineralizzazione della materia organica e apporti derivanti da letame o residui colturali può essere utilizzato il bilancio umico.

All'interno di questa tecnica le colture si dividono in tre gruppi principali:

    * colture da rinnovo (a fine ciclo lasciano il terreno con una migliore struttura dovuta alle lavorazioni, es. mais, colza);
    * colture miglioratrici (principalmente le leguminose, azoto-indipendenti, es. erba medica, trifoglio..);
    * colture depauperanti (generalmente le graminacee).

Vi sono poi colture considerate miglioratrici da rinnovo, come la soia (leguminosa).

Il difetto di questo sistema è di essere abbastanza rigido in quanto una volta stabilito può essere difficilmente modificato prima del suo completamento.

Per definizione ogni ciclo inizia con una coltura da rinnovo e termina con una depauperante

In alcuni Paesi (come il Quebec) esistono incentivi economici alla diversificazione delle colture.
 



Storia


Si può affermare che le rotazioni moderne in Italia nascono come conseguenza delle grandi opere irrigue di comuni e principati, che impongono di inserire le foraggere tra i raccolti di cereali. La conseguenza è un nuovo allevamento che non si fonda più sui pascoli naturali, ma sulla coltivazione dei foraggi. I primi scrittori che descrivono il sistema italiano sono, nel Cinquecento, Camillo Tarello e, soprattutto, Agostino Gallo. La rotazione diviene vera scienza in Inghilterra tra la fine del Seicento e il Settecento, quando decine di agronomi sperimentano nuove combinazioni di colture in successione. Tra quegli agronomi il più famoso è Arthur Young, che prova cento rotazioni ma che non riesce a creare una teoria organica che viene poi creata da un suo discepolo, il tedesco Albrecht Thaer. Il piano più famoso per la sperimentazione di tutte le condizioni ed i benefici della rotazione viene realizzato, dal 1843, nell'azienda sperimentale di un magnate dei fertilizzanti, John Bannet Lawes, dall'agronomo inglese Henry Gilbert, che dopo cinquant'anni di sperimentazioni, illustra in una serie di conferenze in USA, i risultati del più straordinario progetto sperimentale della storia dell'agronomia